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06 luglio 2010

Ieri ho deciso

Ieri ho deciso che dopo tutto questo, quando sarà alle spalle, me ne andrò via per me, che sono meno importante di tutto questo, certo, ma importante comunque, importante abbastanza, importanteechecazzo, da poter prendere e andare, perché anche tutto questo passerà come è passato già altre volte.
Spenderò un po’, certo, ma non troppo, non è mai troppo in fondo, pagare la libertà che sogni. Quando sogno la libertà in fondo so che basta poco, costano molto di più le gabbie.
Dormire, fare surf, respirare, guardarmi intorno con occhi freschi, lasciar tracce sulla sabbia e fermarmi lì, e guardarle scomparire, perché il lusso vero è guardarle scomparire, fermarsi, voltarsi, guardare scomparire sempre tutte le tracce che lascio; vorrei dire impronte, vorrei dire segni ma è tutto sempre molto provvisorio, e ancora segni veri, quelli che poi crescono quando tu  sei morto, morto dentro o morto fuori non importa, comunque morto, quelli sono segni veri, e ancora non ne ho.


Ieri ho deciso tutto quel che sarà, in pochissimo tempo, e mi ricordo che stavo bene, e mi ricordo che aveva un senso, poi sono uscito, ho corso sotto ad un cielo che prometteva pioggia e che s’è smentito, son tornato nell’appartamento che chiamo casa solo per celerità, ed ho guardato le attese che nascondi in fondo agli occhi mentre tu guardavi chissà cosa dentro ai miei. Poi ho detto cose, chiamato gente, sentendo sempre più lontano tutto fino a notte fonda. Mi sono alzato, ed un vento freddo scendeva dai monti, animava l’ombra bianca delle tende nel buio della stanza, son rimasto lì a guardarle ed ho pensato che prima o poi qualcosa bisogna mollarla, prima o poi, ed ogni decisione dura poco più di un istante e lì è vera come non lo sarà mai più.

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