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23 marzo 2011

Tripartizione dei poteri FOR DUMNIES

La tripartizione dei poteri è uno dei principi cardine dello Stato di diritto.
Lo Stato di diritto è quello stato in cui c’è certezza del diritto.
La certezza del diritto significa soprattutto che l’arbitro ha delle regole al pari di tutti i giocatori, che chi gioca, ricco o povero che sia, deve sottostare alle stesse regole, che le regole non cambieranno in corso di partita.
         
Prima della conquista dello Stato di diritto c’era il Medioevo, in cui ogni bischero che fosse grosso e ricco faceva l’alto ed il basso ( soprattutto) e te che eri povero te la potevi solo prendere con la tua povertà e cercarti amici influenti.
         
Tripartire i poteri  ( Giudiziario, Esecutivo, Legislativo) in capo a tre organi autonomi e distinti è l’unico modo per garantire qualunque cittadino, ed evitare che ciò che fa comodo ai governanti ( quasi sempre tutt’altro che illuminati) e ai loro amici, non venga automaticamente ratificato dai giudici, aggiungendo al danno la beffa.
Tra l’altro, poi, i governanti hanno, essendo il potere Legislativo in mano al Parlamento che regge il Governo, la possibilità, in ogni momento di mutare il quadro legislativo.
Con il complicarsi della società, negli ultimi 60 anni, è divenuto sempre più evidente che lo Stato dovrebbe garantire sempre di più regole minime e chiare  capaci di riequilibrare i rapporti più squilibrati, e di evitare eccessivi accentramenti di poteri ed interessi. Ed infatti, nei paesi più evoluti, ai poteri sopra indicati si sono aggiunti organi di controllo, non nominati dai politici né controllati dagli stessi, autonomi e forti ( capaci di sanzioni, economiche, dissuasive) operanti in diversi settori della realtà economica.
Quando s’era figlioli s’è provato tutti cos’era lo Stato assolutista.
Ed infatti se si faceva una bischerata, mamma ( quasi sempre l’Esecutivo) demandava al babbo ( quasi sempre Giudiziario) la punizione.
In alcuni casi mamma assommava il potere esecutivo e giudiziario, ed al babbo era demandata l’esecuzione ( dolorosa)del verdetto.
Tali organi però non erano indipendenti autonomi.
Asservirsi al volere del potere Esecutivo, che influenzava a suo piacere il Giudiziario, anche quando si erano pienamente rispettate le regole imposte dal potere Legislativo ( i rari casi di accordo tra babbo e mà, che chiarivano subito come dovessero funzionare le cose), era l’unica via per vivere serenamente.
Far arrabbiare l’esecutivo – mamma - comportava in un colpo solo far infuriare il Giudiziario – babbo- ( mai visto un babbo immune alle furie della moglie) e mettersi contro il potere legislativo– Babbo + mamma -  a lungo termine.
Si contano centinaia di migliaia di casi in cui diritti più o meno acquisiti ( l’uscita del sabato sera fino a mezzanotte) hanno subito restrizioni da parte del potere esecutivo o giudiziario, astruse, e sempre a favore del potere di riferimento. ( La famosa “finché sei in questa casa fai quello che dico io” o “ quando sarai grande deciderai da solo” ).
Appellare qualsiasi decisione avversa risultava poi impossibile.
La commistione e l’asservimento dei poteri è in genere l’anticamera della dittatura, che magari quando s’era cinni e a fare i dittatori c’erano i genitori illuminati la cosa andava anche bene, ma di chi è l’interesse vero a riportare un paese moderno e civile al Medioevo se non dei potentes ?

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