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16 novembre 2010

NOTE PER LA POSSIBILE RIVOLUZIONE ... Questione di arrivi

Mentre guidavo pensavo che non avremo futuro come singoli, come comunità, come Nazione, se i giovanissimi, i giovani, e i vecchi giovani ( quelli sotto i 35 insomma), non taglieranno il cordone ombelicale e faranno da sé.
Il patto generazionale non può vederci sempre a fare la parte del combustibile della locomotiva.
Pensavo che se il potere passa per il Parlamento ed il Governo, lì bisogna andare.
Ci vorrebbe un partito Under 35-40, che smascheri gli Over, quelli che la loro partita l’han già giocata e fin qui ci hanno trascinato e son solo tesi a gestire e conservare; che li smascheri, semplicemente, quotidianamente.
Le altre barzellette, poveri contro ricchi, destra  contro sinistra, potremmo lasciarle a loro.
Giovani e semigiovani contro i vecchi, non nel paese ma solo lì dove si gestisce il potere.
Giovani. Votare per altri non ha senso, forse non lo ha mai avuto, ma ora lo ha ancora meno. Come può uno di venticinque anni pensare che un settantenne tuteli anche i suoi interessi?
Al semaforo mi son detto che il ragionamento è semplice, e quindi non funziona.
Certo, solo chi ha fame di futuro può perseguire strade ed obiettivi che a quel futuro lo facciano arrivare; solo chi si deve subire questo sistema tutti i giorni “dal basso” sa cosa cambiare in fretta prima che tutto esploda; solo chi non ha niente da perdere e tutto da costruire può liberamente decidere nuove direzioni, ed avere il coraggio di perseguirle e di rompere equilibri; solo chi un domani che non si esaurisce ai prossimi 5 minuti ce l’ha può immaginare modi alternativi di vivere il presente senza attendere che sia passato.
Non funziona, mi sono detto. Chiaro, semplice, demagogico.
Chi è “arrivato” faccia gli interessi di chi è “arrivato”, come lui.
Chi deve “arrivare” faccia gli interessi di chi deve “arrivare”.
Come per tante altre cose nella vita, alla fine si tratta di una questione di arrivi, e di partenze.
Sempre guidando, imbottigliato a respirare smog velenosi, tra picchi di 48-50 km/h e rallentamenti sotto i 20 Km/H, ho riflettuto anche sul dato che l’esasperazione monta, e tra un po’ qualcuno vorrà fare con la forza.
Bello sarebbe trasformare la Camera dei deputati nella camera degli Under; non per legge ma per via elettorale.  Che gli Over stiano al Senato ( ove tra l’altro un Under 40 è ineleggibile). In fondo un Under che votasse un Under farebbe l’unica cosa sensata. Non Under ammansiti ed inoffensivi, gente con le palle, che non si occupi di altri temi se non quelli che ci porteranno al domani ( ambiente, antitrust, legalità, sicurezza, Case popolari, sovvenzioni alle giovani famiglie, istruzione di qualità, merito) creando una vera e propria lobbies degli Under. Anche le tecnologie potrebbero darci una mano. Chiarezza e trasparenza e interscambio non sarebbero poi difficili.
Rivoluzioni semplici, quasi a costo zero.
Mi chiedevo dove potremmo arrivare se l’ago della bilancia fossero i Giovani, per la prima volta, in questo Paese sgangherato; dove potremmo arrivare??? Troppo semplice, non funzionerà mai, e poi son discorsi vechi, mi sono detto.
Poi sono arrivato, ho parcheggiato, fuori pioveva come fa da giorni e giorni e giorni.
Non può piovere per sempre.
Comunque c'è poco altro che funziona.
Già, ma da dove cominciare?

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