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03 dicembre 2010

MASTER CLINT - Show don't tell - Lezione 1228

Io ho un divano scomodo. L'aspetto positivo è che non ci si addormenta neanche in quelle sere, come ieri, in cui si è davvero alla frutta. Allora: cena, faccende, zapping TV.
RAI3, Million dollar baby. Fine dello Zapping.
Film incredibile. Sceneggiatura meravigliosa. Regia pulita.
L'ho visto e rivisto, eppure......Lezione 1228 di Clint.

Siamo al punto in cui Maggy, grazie ad una vita di stenti, allenamenti durissimi, e le prime vittorie, ha messo da parte qualche soldo con cui ha acquistato una casa a sua madre, senza dirglielo, e chiede a Frank, dato che sono nei paraggi, di accompagnarla a casa sua per consegnare questo enorme regalo alla madre.
Frank accetta.
Arrivano alla casa. La madre e la sorella di Maggy la snobbano, la umiliano, la insultano e deridono, non ostante siano persone alla deriva e il regalo sia enorme. La scena è quasi stomachevole.
Frank è silente, Maggy accenna una reazione trattenuta, salgono in auto e se ne vanno. Maggy è umanamente sconfitta, ed anche un panzer come lei accusa il colpo. Frank, per quanto duro e apparentemente inscalfibile è evidentemente toccato dalla sofferenza della ragazza.
Fin qui il film ha svelato solo le apparenze della vita dei due protagonisti, ora cambia registro e trascina lo spettatore nel profondo dei personaggi, nella dark side, tra le ferite e le sofferenze più private.
LEZIONE: Fermo ad un distributore, Frank lava il vetro dell'auto mentre aspetta di terminare il rifornimento.
L'inquadratura è centrata su Maggy, seduta al lato passeggero, ma comprende anche Frank fuori dall'auto e chino sul parbrezza. Frank bagna il vetro.
L'immagine di Maggy è un po' filtrata dall'acqua.
Frank passa la spazzola e l'immagine di Maggy diventa nitida, pulita. Lui la osserva, e lei è triste, immobile, indifesa, scossa, ferita, "al tappeto".
In una scena, potenzialmente banale e da taglio in fase di montaggio ( benzina e lavaggio vetro), la metafora di un momento fondamentale: Frank ha conosciuto la famiglia di Maggy, lo squallore, la aridità  affettiva, umana e  materiale da cui con sforzi enormi lei sta riuscendo a riscattarsi.
Frank ne ha compassione. Ha tolto il velo ( d'acqua nella traduzione cinematografica) e "vede" nitidamente chi e cosa è Maggy; le sue debolezze più intime e private. "Pulisce" l'immagine da bulldozer inarrestabile.
Di lì a poco Frank arriverà a coinvolgersi completamente nella storia di Maggy: 
Lei- ho solo lei al mondo.
Lui- puoi contare su di me.
Frase che solo pochi minuti prima era impossibile anche solo da immaginare dato il punto di partenza della storia. Parole che dette da un uomo schivo, e ritroso ad ogni contatto umano pesano e peseranno nel proseguio del film.

In una immagine mille significati.
Grande insight
Grande preparazione del Background
Grande Turning point
Grande Arco del personaggio.

Grande Clint. Lezione n° 1228 del maestro.
Uno dei pochi registi/attori che potrei seguire anche su un divano comodo, in una sera in cui sono alla frutta, senza mai prendere sonno e imparando qualcosa.

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