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30 agosto 2010

Pensare ad un post

È un po’ che penso a questo post.
Non ho il tempo nemmeno di respirare, quasi, in questi mesi, figurarsi scrivere un post.
Il cruccio è che poi le parole se non le scrivi ti rimangono dentro e rimbalzano in urti anelastici e fino a quando non le scrivi non perdono energia, anzi le moltiplicano.
Mi trovo dentro un vortice di studio matto e disperatissimo in queste settimane, e molta parte dei miei sforzi sono dedicati alla Costituzione Italiana e al Diritto del lavoro.
Insomma, più studi e più constati che il 98,678% delle cose che scrivono, dicono, e svendono politici e giornalisti televisivi sono FALSE, ma proprio radicalmente.  Per la carta stampata la percentuale scende al 94, 678%, forse perché il senso di vergogna di saper che quel che scrivi rimane impresso è più forte.
Basterebbe STUDIARE i libri, direttamente. Ma costa una fatica immane, e tutti o quasi preferiscono la storiella digerita e pronta.
Secondo dato è che la Costituzione è una meraviglia, e non ci vorrebbe poi molto a dare una assestata a quest’italietta.
Terzo: i diritti del lavoratore sono un bene che stanno scientemente depauperando. Perché i diritti significano equilibrio, e dove c’è equilibrio non ci sarà mai profitto abnorme, smodato, facile e veloce. E fottono sempre noi giovani, che al banchetto siamo arrivati al momento del conto.
Quarto: anche a me piacerebbe fare una legge che mi fa risparmiare 441 milioni di euro di tasse ( che a casa mia sono ancora il sangue che permette al sistema italia di tener in vita se stessa), e poi spenderne 8-9-10% per comprare Ibrahimovic, occupare i giornali, e fare la figura del grande imprenditore.
Quinto: finito il tempo. Che lo sforzo sia con noi.

20 luglio 2010

LA Q1 di Guzzanti


Grandissimo

Non votare chi ti ha tolto la preferenza
Non votare chi ti imbavaglia

19 luglio 2010

LA PREFERENZA

A ridatece la preferenza,
voglio solo la mia soggettiva necessaria democratica essenziale preferenza,

scrivere nomi nuovi, creare nuove vie, nuove strade, nuovi errori,dove sono i famosi referendari?
facciamo qualcosa, prima, possibilmente, della rivoluzione che, senza il ritorno della preferenza, verrà.



Non votare chi ti ha tolto la preferenza

Non votare chi ti imbavaglia

14 luglio 2010

Il frutto pervicacemente perseguito finalmente è spuntato- se questo è progresso...

Business is business…
Certo a parte disoccupazione, inquinamento, sfruttamento, traffico di persone, evasione fiscale, ingiustizia sociale, crisi aziendali, per il resto ci conviene proprio!!!
Chi più spende meno spende, diceva la nonna, ma era solo vecchia e fessa… vuoi mettere i buoni consigli delle multinazionali?!?!


Non votare chi ti imbavaglia

08 luglio 2010

Vedder e Ben Harper - Under Pressure

Il bavaglio nefasto

VOGLIO SAPERE TUTTO



Non Votare chi t’imbavaglia.

07 luglio 2010

OLTRE - rigurgiti emotivi da concerto PEARL JAM a Venezia

Concerto Stellare.
Finale travolgente con Ben Harper sul palco, vino a fiumi, cembali al volo, cambi di batterista, e soprattutto Keep on rockin in the free world..
Prima, batteria e basso a tempestare, e tantatantatanta energia..
Given to fly, ed il cielo s’è allargato subito sopra le braccia tese, le mani vibranti.
Poi delirio Rock.
MC che svirgola come un autentico Master.
Eddie come un ragazzino malefico, monello, instancabile; per un attimo, sul mega schermo, gli occhi diabolici sfoderati nel Video di Jeremy…e pensi che non passa niente, mai, siamo quel che siamo, cambiamo solo forme, solo forme, solo.
Present tense come una cometa nella notte. Sfolgorante, straziante, enorme: anni difficili, ricordi come di passi trascinati, di trincea..

 

Quando un amore non delude mai, vuol dire che E'. Non proprio come finirci a letto, ma qualcosa di molto simile..è sei oggetto, sei come "vissuto" da quel famelico appetito che ti si apre dentro intanto che bruciano le distanze e le assenze, nei piccoli gesti che percepisci con coscienza nititda e ferma, ed ogni energia appare armonica e trova vie dimenticate, le spolvera, e vi fluisce.
Quando un Amore così te lo trovi dentro, giù in fondo, tra ciò che negli anni hai ammassato in una memoria emozionale ad accesso istantaneo, adrenalinica, e lo senti pulsare, sgorgare, strapparti via di dosso ogni diffidenza, ogni imborghesimento lieve che ti sporca i sorrisi, e soprattutto gli anni…Vuol dire che E’, Oltre.
Era il 92, me lo ricordo bene. Io e il mio compagno di banco a rispondersi citazioni di Ten alle solite domande, seduti a banchi mignon per gambe diventate ormai lunghe.
Ten sopra ogni cosa, subito.
Evidentemente bisogna davvero fidarsi del proprio cuore rock, perché bastò un attimo a far cominciare tutto, e basta sempre un attimo e tutto ricomincia, anche se ci si trascura, e ci si vede poco: basta un quattro quarti e sei già travolto a saltare, cantare, ballare, a sfogar tossine e a far i conti con ciò che rimane. Oltre.
Quando sono in mezzo all'umanità Rock, alla gente che si sposta, pianifica, viaggia, sacrifica, per il Rock, per esserci, per l’emozione, per la necessità di Vivere forse, quasi mi commuovo. Non so se capiti anche ad altri, ma per me è così . C’è ancora speranza, c’è sempre speranza. E tutta la vita è lì. In quelle storie vicine, ammassate, lievi; in quell’attesa sospesa, spensierata: lì la vita esplode. C’è da dire che non sempre si è dal lato giusto del cannone quando succede. C’è sempre il rischio…Ma è molto Rock, e mi piace.
Dove la vita esplode, tra i colori delle magliette e il vento aromatizzato, il cuore pulsa un ritmo diverso. Keep on rockin in the free world

06 luglio 2010

Ieri ho deciso

Ieri ho deciso che dopo tutto questo, quando sarà alle spalle, me ne andrò via per me, che sono meno importante di tutto questo, certo, ma importante comunque, importante abbastanza, importanteechecazzo, da poter prendere e andare, perché anche tutto questo passerà come è passato già altre volte.
Spenderò un po’, certo, ma non troppo, non è mai troppo in fondo, pagare la libertà che sogni. Quando sogno la libertà in fondo so che basta poco, costano molto di più le gabbie.
Dormire, fare surf, respirare, guardarmi intorno con occhi freschi, lasciar tracce sulla sabbia e fermarmi lì, e guardarle scomparire, perché il lusso vero è guardarle scomparire, fermarsi, voltarsi, guardare scomparire sempre tutte le tracce che lascio; vorrei dire impronte, vorrei dire segni ma è tutto sempre molto provvisorio, e ancora segni veri, quelli che poi crescono quando tu  sei morto, morto dentro o morto fuori non importa, comunque morto, quelli sono segni veri, e ancora non ne ho.


Ieri ho deciso tutto quel che sarà, in pochissimo tempo, e mi ricordo che stavo bene, e mi ricordo che aveva un senso, poi sono uscito, ho corso sotto ad un cielo che prometteva pioggia e che s’è smentito, son tornato nell’appartamento che chiamo casa solo per celerità, ed ho guardato le attese che nascondi in fondo agli occhi mentre tu guardavi chissà cosa dentro ai miei. Poi ho detto cose, chiamato gente, sentendo sempre più lontano tutto fino a notte fonda. Mi sono alzato, ed un vento freddo scendeva dai monti, animava l’ombra bianca delle tende nel buio della stanza, son rimasto lì a guardarle ed ho pensato che prima o poi qualcosa bisogna mollarla, prima o poi, ed ogni decisione dura poco più di un istante e lì è vera come non lo sarà mai più.

05 luglio 2010

e chi dice che l'uso di droga si paga nel tempo? Aerosmith


Apocalittici
60 anni...
2 ore di delirio assoluto,
bellissimo
and life goes on

28 giugno 2010

Va bene va bene così - la migliore di sempre


intanto che noi giocavamo a bruciare il futuro che non conoscevamo e che già ci attendeva...
La migliore di sempre...
la chitarra maledetta e disperata...
poesia ed inganno della vita vera, magia e ricamo,
dall'esilio
dal confino
ancora rubo al destino cieco
che tant'altro m'ha rubato.

08 giugno 2010

Racconto - Rinascere - concorso Scuola Holden

Partecipo al conocorso Muller- Scuola Holden. Questo è l'incipit assegnato:
Stamattina si è svegliata presto.
Un misto di ansia e gioia ha mosso tutti i suoi gesti: ha fatto il caffè
e per sbaglio ha versato un po’ di zucchero nel lavandino.
Non le è importato.
Il giornale era ancora sul tavolo e quando si è girata per prenderlo ha alzato gli occhi sulla finestra e ha visto la neve.
Si è avvicinata al vetro: una pioggia gelata, bianca, cadeva nel cortile a fiocchi spessi.
Non è riuscita a smettere di guardare.
Qualcosa ha cominciato a sciogliersi dentro di lei e a scorrerle lungo le braccia, le gambe.
Un po’ alla volta tutto è diventato nuovo, anche lei.
E non è che non abbia sentito il frastuono che viene dall’altra stanza.
Solo, non vuole muoversi, andare di là.
Si sente rinata ed è contenta di averlo fatto.


Ed ecco come come ho continuato il racconto ( frammento ).

07 giugno 2010

La storia siamo noi - Quando riesce la carambola impossibile



La storia siamo noi, nessuno si senta offeso, siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare, questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono "Tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone, la storia entra dentro le stanze, le brucia, la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia) quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri insieme a quelli che non sanno nemmeno parlare, ed è per questo che la storia dà i brividi, perchè nessuno la può cambiare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli, siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli, la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.

03 giugno 2010

Infangami pure


Di ritorno dall’estero  tutto sembra più evidente, soprattutto la paresi facciale che ha colpito ogni uno degli italiani ormai: abituati a sorridere anche mentre vengono derubati, vituperati, presi in giro, umiliati, ridotti a servi serventi.
L’ultima l’ho vista l’altra sera, ospite in casa altrui, tra il dolce e le briciole sulla tavola, tv accesa per abitudine, purtroppo.
Ora per evitare di rispondere alle domande scomode sulla finanziaria più oscurata della storia iniziano ad utilizzare il refrein “parla lei che guadagna un sacco di soldi?" spostando l’attenzione dal merito del discorso alle ricchezze personali ( sempre altrui). 
Lo fanno pur essendo, loro, multimilionari. Senza più il senso, non dico del ridicolo, ma della vergogna.
Screditare le voci contrarie, come nei periodi più neri.
Additare gli altri per quello che guadagnano, in diretta Tv, per evitare una domanda, quando si è Ministri, è davvero ridicolo.
Anzitutto si nega la sola ipotesi che l’interlocutore sia pagato per ciò che vale, e per il valore che produce.
E' vile, poi, e pericoloso, perché nessuno può dirsi al riparo allora, ed il merito non conta più niente, perchè quando si comincia a decidere chi abbia diritto ad esprimere una opinione o abbia il diritto di porre delle domande ed ottenere delle risposte, la democrazia si riduce ad un vuoto esercizio di stile.
È ridicolo che a farlo, poi, siano titolari di studi legali, di  imprese e società che fatturano milioni di euro sulla base degli stessi provvedimenti che difendono come equi e necessari per il bene dell’italia. 
Anche in questo caso sarebbe facile, per una stampa libera, indagare.
Che pietà.
Adoperando poi il parametro “chi guadagna molto per il lavoro che fa non può dire cose giuste” il primo a dover stare zitto sempre sarebbe proprio quello che questo polpettone politico-mediatico-affaristico continua a riversare ad ogni ora sulle tavole degli italiani. Il più arricchito di tutti, e quello che paga il conto di un banchetto da cui nessuno pare mai alzarsi sazio.
Comunque  la si pensi, poi, sulla situazione mediatica italiana, è ridicolo che sia attaccata l’unica tv marcatamente d’opposizione che solo perché pubblica dovrebbe essere servente. 
Anche fosse davvero faziosa, anche se rappresentasse solo un 10 % degli elettori paganti il canone, dove sarebbe il problema? Ci sono tante altre voci, ed un telecomando.
 

31 maggio 2010

Wonderfull New York

Voglio restare qui,
in questo vento prepotente che spazza la pianura,
faccia al sole e braccia come ali,
immobile,
ad abbracciare il tuo ricordo,
e nel buio dei miei occhi scavare la meraviglia d’ averti incontrata per la prima volta,
e la sorpresa d’averti sentito fin nelle ossa, subito,
e come un istinto, intuito un po’.

Voglio stare qui,
come sabbia al sole,
ed asciugare piano l’ombra umida della tua magia,
ora che non mi bagni più,
e che sei scivolata così dentro.

Nel camminarti senza sosta,
come sei,
mare e cielo e frontiera e spumosa corrente verticale,
nelle tue vene d’asfalto e piedi veloci,
anche da qui,
all’ombra d’un muro scrostato,
rimani mia,
Wonderfull NY.

18 maggio 2010

New York -3

Fra 3 giorni si va.

Lo zio Bruce, basterebbe già solo questo…

Consigli?

Raccomandazioni?

 

ONE SHOT - Gischler + Lansdale


Meravigliosa iniziativa della Crew di Sugarpulp.it!
Che dire: finalmente qualcosa si muove anche nel triangolo delle bermuda ( letterarie) TV-PD-VI ( Mozzi escluso, ovviamente).

17 maggio 2010

11 maggio 2010

LE PAGINE MIGLIORI DEL TUO LIBRO PREFERITO?

Leggo recensioni mirabolanti, sviolinate sconfortanti, ma cosa apprezzano i TUOI occhi? Qual'è il distillato che lì ti fa tornare?
Poche pagine tanti mondi diversi: perchè?
Pagine da podio.

Stanare il punto esatto in cui le cose accadono.

ITACA - Kostantin Kavafis

Quando ti metterai in viaggio per Itaca

devi augurarti che la strada sia lunga,

fertile in avventure e in esperienze.

I Lestrigoni e i Ciclopi

O la furia di Nettuno non temere,

non sarà questo il genere di incontri

se il pensiero resta alto e un sentimento

fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.

In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,

né nell’irato Nettuno incapperai

se non li porti dentro

se l’anima non te li mette contro.



Devi augurarti che la strada sia lunga.

Che i mattini d’estate siano tanti

Quando nei porti – finalmente e con gioia – toccherai terra tu per la prima volta:

negli empori genici  indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre

tutta merce fina, anche profumi penetranti d’ogni sorta: più profumi inebrianti che puoi,

va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti.



Sempre devi avere in mente Itaca - raggiungerla sia il pensiero costante.

Soprattutto, non affrettare il viaggio

fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’isola,

 tu, ricco dei tesori accumulati per strada

senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio;

senza di lei mai ti saresti messo  sulla strada; che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.

Fatto ormai savio con tutta la tua esperienza addosso

Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.